Quattro chiacchiere con il Sindaco di Novara, Alessandro CANELLI

QUATTRO CHIACCHIERE CON IL SINDACO DI NOVARA, ALESSANDRO CANELLI

Giovedì 30 luglio ho incontrato casualmente , sotto casa, il Sindaco Canelli. Ci siamo conosciuti molto tempo fa, quando lui era Presidente del Quartiere  Ovest ed io gli avevo chiesto di fornire un tavolo da ping pong per la Scuola primaria (allora si diceva ancora scuola elementare) Fratelli Di Dio, dove andavo ad insegnare lo sport del tennistavolo ai bambini della scuola, organizzando anche tornei di ping pong a livello di classe, poi di corso ed infine di scuola, arrivando anche alle finali per circolo didattico, con consegna di diplomi che andavo a prendere al CONI in grandi quantità e venivano consegnati con piccole cerimonie dalle maestre alle/ai primi tre classificati (veniva organizzata sia la gara femminile che quella maschile), partendo dalle classi seconde; il tutto in perfetto accordo sia con la Direttrice Didattica Dott.ssa Daglia che con la responsabile della F.lli Di Dio, Ins. Antonella Gallaverna, ora vice preside dell’Istituto Comprensivo Achille Boroli.

 Ho avuto occasione di conoscere diversi Sindaci di Novara ma nella maggior parte dei casi si trattava di persone che erano con me in associazioni come la Regaldi (Antonio Malerba e Armando Riviera) o ASTREA, la libera associazione per la trasparenza retributiva e l’efficienza amministrativa (Sergio Merusi).

Non era la prima volta che lo incontravo casualmente e lui non si è mai negato a fare quattro chiacchiere con me. Questa volta abbiamo parlato della situazione epidemiologica novarese (gli ho detto di aver apprezzato le sue comunicazioni via face book ai cittadini novaresi ora a cadenza settimanale, al punto da trasmetterle anche ad alcuni conoscenti e gruppi via WhatsApp) e poi siamo andati sull’argomento sport. Nel suo ultimo collegamento face book aveva parlato di interventi a favore  di cultura e turismo ed io gli ho blandamente rimproverato di aver tralasciato lo sport che è pure una componente importante della nostra vita sociale, soprattutto giovanile. Mi ha risposto che deve ancora sapere l’esatto importo delle risorse che gli arriveranno ancora dallo Stato e comunque ci saranno interventi a favore delle piccole società. Quelle che hanno impianti in appalto sono state già aiutate con il concorso del Comune nel pagamento delle utenze. Gli ho poi parlato delle nostre vicissitudini nel reperire un luogo dove praticare lo sport del tennistavolo e dell’incertezza di poter tornare alla Palestra Rigutini, che è stato il nostro campo di allenamento e di gara da ormai parecchie stagioni sportive. Gli ho parlato di un mio colloquio con l’Assessore Crivelli della Provincia il quale mi aveva detto che le Palestre delle scuole secondarie di secondo grado sarebbero rimaste in uso alle Società Sportive. A questo punto il Sindaco mi ha detto che erano state fatte ben due riunioni con i Dirigenti scolastici ed il Comune, proprietario degli edifici scolastici, ha deciso di togliere la responsabilità Covid 19 dai Presidi e di dare due concessioni: una alla scuola fino alle 16 e l’altra alle società sportive dalle 16 alle 23. Le palestre, nella quasi totalità dei casi, verranno utilizzate per lo scopo per il quale sono state costruite, cioè l’educazione fisica e sportiva dei giovani.

Dichiarandomi soddisfatto dalle risposte, gli ho manifestato un mio vivo desiderio, un mio sogno: che Novara abbia, come già avvenuto in molte parti d’Italia, un luogo esclusivo dove poter praticare il tennistavolo, senza il problema di dover lottare con le altre società per le ore e senza che si debbano sempre montare e smontare i tavoli e le transenne che alla lunga si deteriorano. Gli ho raccontato che ci era stato proposto un capannone alla TAV che aveva dei costi di riadattamento proibitivi e che ho chiesto all’Assessore al Bilancio Prof. Moscatelli un locale fisso ma la risposta è stata che non ce ne erano. Canelli mi ha risposto “stai tranquillo, prima o poi qualche cosa troveremo”.

E’ vero che le elezioni Comunali sono alle porte, ma io preferisco pensare che ci sia la vera intenzione di risolvere anche questo nostro problema.

Giorgio De Cerce