CIAO RENZO !
Oggi ho assistito ai funerali di Renzo Zanchetta, presidente della Gioca Pattinaggio, uno dei fondatori del consorzio Novara Sportiva e mio amico personale. Renzo aveva 55 anni e ci ha lasciato improvvisamente mercoledì in tarda mattinata per un infarto.
La chiesa di San Martino dove si sono svolti i funerali era strapiena, sembrava di essere ad una Massa di mezzanotte di alcuni anni fa, quando la gente riempiva le chiese e molti rimanevano fuori e riempivano metà del sagrato. Gente di tutte le età: dalla mia si scendeva fino ai ragazzi di età scolare, alcuni con addosso la maglietta della società, la Gioca Pattinaggio in primis ma anche di altre società novaresi. Sulla destra dell’altare un gruppo di dirigenti del Gioca Pattinaggio con la loro divisa rossa.
L’officiante ha parlato di Renzo e si capiva che anche lui fosse commosso: ha giustamente fatto notare che la migliore testimonianza di quello che fosse stato Renzo per Novara era la presenza di un numero così rilevante di persone che assistevano al suo funerale.
Entrando, ho salutato il Sindaco Canelli: ho letto sulla stampa locale che il Consiglio Comunale ha osservato un minuto di silenzio “bipartisan” in memoria di Renzo.
Mi sono ricordato come tante volte io e Renzo abbiamo parlato dei rapporti con il Comune e lui, come me, mi ha riferito che detti rapporti erano non sempre idilliaci. Conoscendolo, sicuramente non si sarebbe aspettato il minuto di silenzio, è proprio vero che in vita una persona non venga molto considerata (nonostante la grande mole di lavoro che ha sempre portato avanti come dirigente sportivo solo recentemente il CONI gli ha riconosciuto la stella di Bronzo). Vale l’assioma “nemo propheta in Patria” valido fin dai tempi degli antichi romani.
Dopo la toccante omelia, terminata con un applauso da parte dei presenti, un altro dei tre sacerdoti che concelebravano la Messa in un altro punto della funzione ha voluto spendere alcune parole per citare i suoi incontri con Renzo ed anche questo secondo intervento (non mi era mai capitato che durante la stessa funzione i sacerdoti ritornassero sull’argomento dell’omelia dopo una decina di minuti) mi è sembrato un ulteriore omaggio alla persona. Anch’io avevo gli occhi umidi, come tanti altri dei presenti, soprattutto quando la bara è uscita dalla chiesa portata dai dirigenti della Gioca Pattinaggio ed è passata in mezzo ad un gruppo di atleti che l’hanno coperta con le loro mazze da Hockey (e anche qui c’è stato un altro e fragoroso applauso).
La mia riflessione è che noi viviamo come se non dovessimo morire mai ma purtroppo talvolta accade. Mi piace pensare che Renzo da Lassù abbia visto tutto e sia rimasto sicuramente contento.
Alla moglie Paola , al figlio Luca ed ai parenti tutti le più sentite condoglianze mie e dell’ASD Tennistavolo Novara, oltre che quelle di Novara Sportiva testimoniate dai due annunci funebri appesi davanti alla Chiesa.
Ciao Renzo !
Giorgio De Cerce